Le origini etrusche della cittadina di Blera sono ampiamente documentate dalle necropoli che sorgono intorno all'attuale abitato.
L'intera zona, legata all' influsso artistico e culturale di Tarquinia e Cerveteri, veniva considerata dagli Etruschi una delle più importanti dell'Etruria meridionale.
I ricordi dell'età imperiale, con Blera municipio romano, sono affidati alla via Clodia, la regina delle consolari (III secolo a.C.), le cui tracce si fanno suggestive nei pressi del ponte del Diavolo, a fondo valle.
La dominazione romana è anche testimoniata dai numerosi colombari, a volte monumentali, insieme a resti di colonne, murature e ceramiche presenti perfino nel centro abitato.
Blera fu la prima diocesi della Tuscia Romana, con 16 vescovi tra il 457 al 1093, il primo dei quali San Vivenzio, divenne patrono e protettore della cittadina.
Blera divenne punto strategico quando nell’ alto medioevo, a causa dell’impercorribilità ed insicurezza della Cassia e dell’insalubrità dell’Aurelia, la via Clodia divenne la principale via di collegamento con il nord.
Dal XIII al XIV secolo Blera divenne feudo della potente famiglia dei prefetti romani Di Vico, per passare poi a quella degli Anguillara.