La Tuscia viterbese è una delle zone più suggestive del Lazio e non solo per le sue testimonianze storiche, per i suoi laghi e per i suoi patrimoni naturalistici. Sulle sue morbide colline, infatti, si alternano antichi borghi e austeri castelli.
Noi di MyTuscia abbiamo deciso di consigliarvi i borghi più belli, quelli arroccati su speroni di roccia, incastonati in paesaggi incantati, sospesi in atmosfere di altri tempi e che si aprono su maestosi boschi.
Tuscia: cosa vedere? I suggestivi borghi nella roccia
Civita di Bagnoregio
La “città che muore”, così la chiamano. Civita di Bagnoregio sembra essersi assediata su questa collina che si affaccia su valli e calanchi scolpiti da millenni di erosione e frane.
Il borgo fu costruito 2500 anni fa dagli Etruschi su un colle tufaceo che sfida quotidianamente smottamenti e agenti atmosferici
Maestosa, solitaria, fiera, Civita tuttora domina la valle dei Calanchi con la sua inalterata bellezza e con le sue casette che sembrano ricamate nella roccia.
Ph: Eliana Lazzareschi Belloni
Vitorchiano
Vitorchiano sorge su una rupe di peperino, la pietra tipica del viterbese. Tutto attorno si apre un paesaggio composto da ampie e profonde gole verdeggianti. Il centro storico ha perfettamente mantenuto la matrice urbanistica medievale e conservato intatto negli anni quel fascino antico che tanti ricercano. È immerso in un’atmosfera di quiete che incontra edifici incorniciati da vicoli fioriti.
Ph: Eliana Lazzareschi Belloni
Calcata
Un'altra perla da vedere nella Tuscia è Calcata, un piccolo borgo abbarbicato su una rupe tufacea che domina la Valle del Treja. Impossibile non rimanere incantati dai suoi deliziosi vicoletti e dai romantici affacci. Lo chiamano il “paese delle streghe”, ma quest’ultime sono ormai confinate in antiche leggende, a popolare il paesino oggi ci sono artisti, attori e artigiani.
Ph: Eliana Lazzareschi Belloni
Celleno
Celleno, il “borgo fantasma”, dista pochissimi km da Civita di Bagnoregio. È scenograficamente sospeso su un costone tufaceo che gli conferisce un aspetto spettrale, rafforzato dall’aria di abbandono che impera. Il tempo sembra essersi fermato al 1855, anno in cui si verificò il terremoto che decretò lo spopolamento e la costruzione di una nuova Celleno a valle.
Ph: Eliana Lazzareschi Belloni
Bomarzo
Bomarzo, come Vitorchiano, è adagiata su un costone di peperino. È famosa per il Parco dei Mostri, un giardino manierista con statue di peperino che raffigurano creature mostruose e mitologiche. Il suo centro storico riserva graziosi scorci fioriti. Non perdetevi la visita di Palazzo Orsini.
Corchiano
Le sue case di tufo sono accoccolate su un colle tufaceo che si affaccia su una Forra, uno dei due monumenti naturali del paese (l’altro è l’Oasi WWF di Pian Sant’Angelo). Il centro storico è costituito da un dedalo di viuzze con deliziosi affacci.
Ph: Vincenzo Ridolfi Valentini
Tuscania
Tuscania sorge su sette promontori di roccia. Per la sua posizione strategica, Tuscania fu abitata sin dall’Età del Bronzo. Fu però durante l’era etrusca, tra il IV e il III a.C., che la città raggiunse il suo massimo splendore. Oggi Tuscania conserva le mura che cingono il suo nucleo medievale e nel suo territorio si addensano numerose testimonianze etrusche, come le necropoli.
Ph: Elisa Orlando