Gli Etruschi non furono gli unici ad abitare la Tuscia; notevole importanza ebbe infatti anche l'ager faliscus, che si estendeva dal Soratte ai Monti Cimini e aveva il suo centro geopolitico in Falerii Veteres, oggi Civita Castellana.
Ad esso facevano riferimento le città fortificate di Fescennio e Narce e le vie di comunicazioni che attraversavano campi e pascoli lungo la valle del Treja, prima fra tutte la Via Amerina.
I Falisci, pur mantenendo la loro indipendenza, furono fortemente influenzati dagli Etruschi, a quali erano accomunati anche dai continui scontri con i romani. Nel 241 a.C. furono proprio i romani ad avere la meglio, tanto che i Falisci sopravvissuti furono obbligati a spostarsi ad ovest, dove diedero vita a Falerii Novi, attuale frazione del comune di Fabrica di Roma.
Ancora oggi, lungo la strada che collega Fabrica di Roma a Civita Castellana, è possibile scorgere i resti dell'antica Falerii Novi e la sua cinta muraria in tufo sulla quale si aprivano numerose porte, alcune della quali ancora in piedi. Da non perdere il magnifico Arco di Giove, a poca distanza dall'Abbazia cirstercense di Santa Maria in Falleri, costruita nel 1300.
Nei pressi della cinta muraria una serie di scavi hanno portato alla luce varie necropoli con tombe a camera, loculi, nicchie, colombari e altri resti dell'antica civiltà falisca.
Dopo la visita all'Abbazia ci si può spostare in direzione di Parco Falisco; qui, passeggiando tra campi di grano, pascoli e vecchie querce si raggiunge la necropoli meridionale di Falerii Novi, con tombe realizzate nel tufo, in un arco cronologico tra il III secolo a.C e il III secolo d. C. circa.
Necropoli Falerii
Il paesaggio è davvero incontaminato: la natura la fa da padrona in un luogo monumentale carino di storia e di fascino che conserva una serie di tombe scavate in pareti di tufo e tratti di strada dell'epoca falisca, per poi addentrarsi in un'area boschiva, lungo il corso del fiume Treja.
La strada dei Falisci: lungo la Via Amerina
Il complesso della necropoli della Via Amerina occupa un territorio esteso, distinto in tre diverse zone: Cava Foce, Tre Ponti, Cavo degli Zucchi.
La Via Amerina, tra le strade romane meno note, era probabilmente lunga 56 miglia romane, e veniva utilizzata soprattutto come via di comunicazione veloce, per scopi commerciali.
La sua costruzione è certamente successiva alla distruzione di Falerii Veteres e secondo Cicerone, rappresentava il modo più veloce di arrivare da Roma fino alla regione Umbria. Da documenti dell'epoca si riesce a risalire ad alcune stazioni di sosta lungo la Via Amerina, tra cui Nepe (Nepi), Faleros (Falerii Novi), Castellum Amerinum (nord di Orte) e Ameria (Amelia).
La Via Amerina continuò ad avere importanza strategica anche durante il medioevo, quando rappresentava il collegamento tra Roma e il Ducato di Ravenna; successivamente la costruzione di una nuova strada tra Civita Castellana e Nepi fece cadere in disuso l'Amerina che divenne una delle vie scelte dai pellegrini che da nord volevano raggiungere Roma.