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Le tombe dipinte della Tuscia

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La pittura etrusca rappresenta una delle massime espressioni artistiche della civiltà etrusca e in generale il più importante esempio di arte figurativa preromana, in contemporanea con l'arte greca da cui fu influenzata in molti ambiti.

La pittura etrusca, sviluppatasi tra l'VIII e il II secolo a.C. è giunta a noi tramite ceramiche e frammenti di edifici pubblici e privati, ma soprattutto tramite le tombe dipinte delle necropoli etrusche.

La necropoli più ricca di tombe dipinte è quella dei Monterozzi di Tarquinia, una delle più importanti del Mediterraneo.

Tomba Francois Tuscia

Qui, nelle tombe scavate nella roccia sormontata da tumuli, sono visibili numerosi dipinti ben conservati grazie alla consistenza del banco calcareo, detto macco, molto adatto a preservare i colori.

Le tinte si ottenevano da elementi vegetali come per esempio il carbone e da minerali come i lapislazzuli e l'ocra e venivano stese su pareti precedentemente preparate con un velo di latte di calce.

All'interno di alcune tombe è possibile, in controluce, scorgere gli schizzi di prova, gli errori e le correzioni fatte durante la pittura.

All'inizio, tra la fine del VII e l'inizio del VI secolo la pittura etrusca riproduceva principalmente la struttura delle abitazioni; successivamente si aggiunsero elementi decorativi, animali e fiori a incorniciare scene di vita comune e momenti di gioia legati a banchetti battute di caccia come nel caso della tomba dipinta della Caccia e della Pesca.

Tomba della Caccia e della Pesca

Dal V secolo nella pittura etrusca appaiono elementi ellenizzanti, in dipinti che riproducono cortei funebri e ambienti cubi come nella Tomba dei Demoni Azzurri e quella dell'Orco.

La tomba dell'Orco, di età ellenistica, è un esempio di imponente complesso funerario formato da due sepolcri distinti collegati da un passaggio.

I maggiori esempi di tombe dipinte sono quelli di Tarquinia, ma non mancano anche altri casi di pitture tombali nel resto della Tuscia.

Per esempio a Blera, nella necropoli della Casetta, sono presenti diversi esempi di tombe a dado rupestri come nella Grotta della Penta in cui sono presenti tracce di pittura tra cui motivi decorativi come una sequenza di onde stilizzate.

Grotta Penta di Blera

Anche a Grotte di Castro sono presenti numerosi esempi di tombe dipinte con particolari scolpiti direttamente sul tufo.

Famosissimi sono poi i dipinti della Tomba François, la più importante tomba dipinta di Vulci. I documenti di pittura etrusca furono asportati e conservati presso la famiglia Torlonia, ma ancora oggi le camere conservano decorazioni pittoriche dai colori vivaci.

Fuori dal territorio delle provincia di Viterbo, a Cerveteri, sono state rinvenute numerose tombe dipinte, le cui pitture murarie negli anni '50 del secolo scorso furono staccate dal supporto roccioso per motivi di conservazione.