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Tuscia in festa: Macchina di Santa Rosa da Viterbo

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Santa Rosa è la patrona della città di Viterbo, alla quale il 3 settembre viene dedicata una processione spettacolare, famosa in tutto il mondo!

Ogni anno, infatti, alla stessa ora, 100 facchini trasportano per un chilometro, tra le vie del centro storico, la “Macchina di Santa Rosa”, una struttura alta circa 30 metri e pesante oltre 50 quintali, illuminata da fiaccole e torce che viene rinnovata, tramite appalto, ogni 5 anni.

La Macchina di Santa Rosa Viterbo tuscia

La Macchina di Santa Rosa

Si tratta di un appuntamento molto atteso e vissuto con grande coinvolgimento e devozione da tutti i viterbesi, primi fra tutti i facchini che, vestiti di bianco, con una fascia rossa intorno alla vita, prima della processione ricevono l’estrema unzione nella Chiesa di San Sisto.

I facchini di Santa Rosa

I facchini di Santa Rosa (Ph: Ansa)

La processione, dopo diverse soste lungo la strada che ha inizio da Porta Romana, giunge al Santuario di Santa Rosa, dove viene deposta: qui fedeli e curiosi possono ammirarla in tutta la sua maestosità.

Santa Rosa: chi era?

Nata tra il 1233 e il 1235 e morta il 6 marzo 1251, vive in un contesto storico caratterizzato da cruenti scontri tra le fazioni di guelfi e ghibellini, in una Viterbo sotto assedio.

I genitori Giovanni e Caterina, di origini umili, educano la figlia secondo gli insegnamenti di San Francesco di Assisi; rifiutata per le sue modeste origini dal Monastero delle Clarisse, decide di vivere una vita di carità, professando la pace e aiutando malati, poveri e bisognosi direttamente per le strade della sua città.

La sua predicazione e la sua azione sono malvisti dall'Imperatore Federico II impegnato nella lotta per il possesso di Viterbo, contro lo Stato Pontificio. Rosa viene così bandita dalla città insieme a tutta la sua famiglia; vivrà a Soriano nel Cimino e successivamente a Vitorchiano, prima di rientrare a Viterbo nel 1250, alla morte dell'Imperatore.

Santa Rosa da Viterbo

Santa Rosa da Viterbo

Nata con una malformazione congenita caratterizzata dalla totale mancanza dello sterno, che di solito porta alla morte entro i 3 anni di vita, Rosa muore a 18 anni e viene sepolta nella terra del cimitero di Santa Maria in Poggio, dove da allora in moltissimi si sono recati per pregare, richiedere e ottenere dei miracoli.

Meno di due anni dopo la sua morte, considerati i numerosi prodigi e miracoli attribuiti a Santa Rosa, viene richiesto l'avvio del processo di canonizzazione. Papa Innocenzo IV acconsente alla riesumazione; si scopre così un corpo perfettamente conservato, con le rose utilizzate per le ghirlande, ancora fresche.

Successivamente al suo trasferimento a Viterbo, Papa Alessandro IV sogna per ben tre volte Rosa che gli chiede di trasferire il suo corpo presso il Monastero delle Clarisse, dove non era stata accolta da viva.

Il 4 settembre 1258 il Papa si convinse a trasferire con solenne processione il corpo incorrotto di Rosa presso la Chiesa delle Clarisse. Circa 100 anni dopo scoppia un incendio nella Cappella che la ospita; l'urna esterna viene distrutta dalle fiamme, come pure le vesti di Rosa e i documenti, ma il corpo resta incolume. Annerito ma salvo!

Il corpo di Santa Rosa da Viterbo

Il corpo di Santa Rosa da Viterbo

Ancora oggi è possibile vedere il suo Corpo all'interno del Santuario dedicato a Santa Rosa; il cuore, gli organi interni, lo scheletro e le masse muscolari sono perfettamente conservati.

Santa Rosa all'Expo Milano 2015

Il 3 settembre 2015 è stata portata in processione una nuova Macchina di Santa Rosa. "Fiore del Cielo", la Macchina che ha illuminato le vie di Viterbo negli ultimi 5 anni, invece si è spostata a Milano in occasione dell'Expo 2015. Noi tutti siamo orgogliosi e felici di avere un simbolo tanto prezioso della nostra Tuscia nella manifestazione più importante dell'anno!

Per saperne di più sulla città di Viterbo, scopri la guida completa.