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Cammini spirituali del Lazio: un patrimonio da scoprire passo dopo passo

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La Tuscia e la regione Lazio rappresentano un territorio ricco di spiritualità e di possibilità di vivere la fede in maniera intensa e completa.

Sono tanti i cammini spirituali del Lazio e non poteva essere altrimenti in una terra così marcatamente religiosa, non solo per la presenza di Roma, ma per gli esempi di edifici religiosi, come eremi e conventi, disseminati su tutto il territorio e per l’importanza dei Santi che hanno vissuto questi luoghi, come per esempio Santa Rosa da Viterbo.

Non solo Chiese e Abbazie dunque, ma una serie di percorsi di fede che attraversano la regione da nord a sud, ripercorrendo le tracce dei grandi del passato in un contesto che fonde natura, cultura e spiritualità in maniera unica e suggestiva.

Una serie di cammini spirituali che possono diventare meta di un turismo diverso, lento e responsabile che ha il tempo di apprezzare il nostro territorio nella sua genuinità, tra fede, natura incontaminata, archeologia, storia e tante tradizioni.

Il sistema dei cammini spirituali del Lazio

Nel 2015, in occasione del Giubileo della Misericordia, è nato “Il sistema dei cammini del Lazio”, una serie di cammini religiosi da percorrere a piedi per riscoprire la nostra terra e la sua spiritualità e raggiungere Roma in occasione dell’Anno Santo.

Ne fanno parte:

  • la Francigena del nord (che si sviluppa da Proceno, al confine con la Toscana, fino a Roma);
  • la Francigena del sud (che parte da Roma e giunge a Minturno e Cassino, al confine con Campania e Molise);
  • il Cammino di Benedetto;
  • il Cammino di San Francesco.

Quattro itinerari diversi che si estendono per circa 1000 km totali, con altitudini medie tra i 400 ed i 600 metri, giungendo a vette di 1850.

Il sistema appena citato e tutta l’organizzazione regionale prevedono una serie di itinerari tematici, percorsi segnalati, punti di ospitalità, la possibilità di visitare le Abbazie e le Porte Sante presenti lungo i diversi cammini spirituali del Lazio e rivivere storie e leggende legate da sempre ai pellegrinaggi in questa terra.

La Via Francigena

La Via Francigena era, nel Medioevo, la principale via di collegamento tra l’Europa e la terra Santa, ed è stata dichiarata dal Consiglio d’Europa un “Grande itinerario culturale”, proprio come il Cammino di Santiago in Spagna.

Le principali tappe della Via Francigena sono giunte fino a noi grazie alle testimonianze dei numerosi pellegrini che nei vari secoli la percorsero per raggiungere i più importanti luoghi di culto del tempo e in particolare attraverso i resoconti di Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, che riportò tutte le mansioni in cui si era fermato a pernottare durante il suo percorso lungo questa via.

Via Francigena (Ph: viefrancigene.org)

La via Francigena del Nord

Il percorso della Via Francigena del Nord parte da Radicofani, lungo la vecchia Via Cassia e attraversa un suggestivo tratto di bassa Toscana prima di insinuarsi nell’Alto Lazio, a Proceno, in Val di Paglia per arrivare ad Acquapendente con sosta alla Basilica del Santo Sepolcro, la cui cripta ricostruisce l’omonima chiesa presente in Terra Santa.

Da qui, costeggiando il Lago di Bolsena,  il cammino spirituale continua verso Montefiascone e poi Viterbo, sull’antico basolato della Via Cassia, ancora in ottime condizioni.

Da Viterbo si continua verso sud, in direzione Vetralla e poi Sutri, dove si attraversano fitti e silenziosi boschi e si tocca con mano la storia antica, passeggiando lungo l’antica necropoli etrusca della Via Cassia prima di giungere a Campagnano Romano e poi alla periferia nord della Capitale.  

necropoli tuscia

Necropoli etrusca di Sutri

La Via Francigena del Sud

La Via Francigena del Sud è il punto di unione tra Oriente e Occidente, tra Roma e la Terra Santa, tra antico e moderno.

Si parte da Roma e ci si dirige verso i Castelli Romani, in particolare Castel Gandolfo, toccando i monumenti più famosi al mondo, respirando la Storia, prima di prendere l’antica Via Appia e immergersi in un paesaggio fuori dal mondo, tra i boschi del Parco Regionale dei Castelli Romani, i laghi di Nemi e Albano, per poi arrivare a Cori, Sermoneta, l’Abbazia di Fossanova, fino a Terracina, Fondi, Formia e Sessa Aurunca.

Il Cammino di Francesco

Il Cammino di Francesco nella Valle Santa permette di conoscere e vivere i principali santuari dedicati al Patrono d'Italia presenti in provincia di Rieti, tra cui Poggio Bustone, Greccio e Fonte Colombo.

Lungo il Cammino di Francesco

Lungo il Cammino di Francesco

Questo itinerario, seguendo il tracciato dell’antica “via del sale”, collega i più importanti luoghi della vita del Santo, da Assisi fino a Roma.

Il Cammino di Francesco si sviluppa infatti attraverso dieci luoghi simbolo della vita e delle opere del Santo di Assisi: dalle sue origini in terra umbra, a 200 km da Roma, passando per il Convento di San Francesco a Monteluco di Spoleto, il Santuario di San Francesco a Terni, la Chiesa di San Francesco a Piediluco, passando attraverso i santuari di Poggio Bustone, La Foresta, Fontecolombo, Greccio e il Tempio del Terminillo, fino ad arrivare a Roma, nella Chiesa di San Francesco a Ripa.

Il Cammino di Benedetto

Il Cammino di San Benedetto invece punta verso Sud e da Roma arriva fino alla Ciociaria e a Montecassino.

La Via Benedicti disegna infatti un percorso ideale tra Umbria e Lazio, anche qui attraverso dieci luoghi simbolo, dieci monasteri legati alla figura del santo Patrono d’Europa e all’ordine ecclesiastico da lui fondato.

Si parte dalla Chiesa di Santa Scolastica e dalla Basilica di San Benedetto a Norcia, cittadina che ha dato i natali al Santo, per proseguire nel Lazio, e in particolare in Sabina, con l’Abbazia di Santa Maria di Farfa.

Abbazia di FarfaDa qui ci si sposta nella Capitale, verso l’Abbazia di San Paolo fuori le Mura a Roma, e poi ancora verso Sud, fino al Monastero di San Cosimato a Vicovaro, il Santuario della Mentorella presso Capranica Prenestina, il Sacro Speco e il Monastero di Santa Scolastica a Subiaco e le Abbazie della Ciociaria: Trisulti presso Collepardo, Casamari presso Veroli e Montecassino a Cassino.